Da giornalista e padre di una ragazza e di un ragazzo vorrei che i miei figli avessero le stesse opportunità nel mondo del lavoro: vediamo come sta andando
Negli ultimi anni, il panorama della leadership femminile ha subito significativi cambiamenti, spesso non positivi. I dati recenti rivelano una preoccupante diminuzione della rappresentanza femminile in ruoli di leadership. Ma quali sono le tendenze attuali, le sfide e le opportunità per le donne nel mondo del lavoro? Una risposta, sebbene con esaustiva, la recuperiamo dall’analisi dei dati del Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum e da quelle di LinkedIn.
Secondo questi dati, la percentuale di donne in ruoli di senior leadership è diminuita a livello globale dal 37.5% nel 2022 al 36.4% fino ad aprile 2024. Questo trend negativo è stato osservato in vari paesi, inclusi Stati Uniti, Regno Unito e Italia, dove la rappresentanza è calata rispettivamente al 40.1%, 37.1% e 34.1% nel 2024. Questo calo avviene nonostante le donne possiedano alcune delle competenze trasversali più richieste dalle aziende, come la leadership di gruppo e la collaborazione.
L’ingaggio delle donne (non loro) risulta essere particolarmente vulnerabili agli shock economici. Il rallentamento economico globale degli ultimi anni ha contribuito a ridurre le assunzioni femminili in ruoli dirigenziali, erodendo i guadagni marginali ottenuti negli anni precedenti. Le incertezze economiche colpiscono le donne in modo sproporzionato, amplificando gli squilibri sistemici del mercato del lavoro.
Ma, perché c’è sempre un ma, l’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando il luogo di lavoro in modo significativo. Secondo il Work Trend Index 2024 di Microsoft e LinkedIn, La IA è già utilizzata sul lavoro dal 75% dei knowledge worker, cioè da tutti quei professionisti che utilizzano competenze specialistiche e intellettuali per gestire e analizzare informazioni, innovare e risolvere problemi, anziché svolgere attività manuali. Il mondo della creatività è dentro con tutti e due i piedi. Questa tecnologia sta cambiando rapidamente i set di competenze richieste, con previsioni che indicano un cambiamento del 68% dei lavori entro il 2030. Le donne, con una percentuale di soft skill più alta del 20% rispetto agli uomini, potrebbero sfruttare questa transizione per colmare il divario di genere.
Nonostante le competenze e la preparazione, le donne incontrano ancora notevoli ostacoli nella progressione di carriera. La rappresentanza femminile diminuisce con l’aumentare della seniority: dal 50.7% a livello entry level, scende al 35.2% per le VP e al 26.4% per le posizioni C-suite. Giusto per capirci, VP è l’acronimo di Vice President e si riferisce alle posizioni dirigenziali senior che supervisionano un dipartimento; mentre C-suit sono i ruoli esecutivi più alti all’interno di un’organizzazione. Il termine C-suite deriva dal fatto che questi titoli spesso iniziano con la parola Chief. Questa caduta suggerisce una mancanza di supporto per le donne nella loro crescita professionale.
Alcuni settori mostrano riduzioni meno marcate nella presenza femminile ai vertici, come i Servizi per i Consumatori, l’Istruzione e la Pubblica Amministrazione. Tuttavia, nessun settore ha raggiunto la parità di genere nella leadership. Le industrie con una rappresentanza femminile inferiore al 50% sono spesso correlate a mercati del lavoro in peggioramento e una minore presenza di donne in ruoli dirigenziali.
Non c’è dubbio che per migliorare l’equità di genere nel lavoro, sono necessari cambiamenti sistemici. Le pratiche di assunzione inclusive, come l’utilizzo di un linguaggio neutro rispetto al genere nelle descrizioni dei ruoli e la creazione di panel di colloquio diversificati, possono fare la differenza. Promuovere il lavoro flessibile per tutti i lavoratori, contribuendo a bilanciare le responsabilità familiari, e implementare programmi di formazione e tutoraggio per i ruoli di pre e middle management sono passi cruciali. Inoltre, è fondamentale considerare il genere durante l’aggiornamento delle competenze per l’IA, assicurando che la formazione sia gestita in modo equo e inclusivo.
Nonostante le sfide, ci sono segnali positivi di ripresa e opportunità per migliorare l’equità di genere nel mondo del lavoro. Le donne possiedono competenze cruciali e, con il giusto supporto e politiche aziendali inclusive, possono raggiungere una maggiore rappresentanza in ruoli di leadership. È imperativo che i datori di lavoro adottino una prospettiva di genere nel loro approccio di up-skilling per creare un ambiente di lavoro più equo ed equilibrato.
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