3 cose che devi sapere per un e-commerce ottimizzato

da Mattia Frattini
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Il web è in continua evoluzione. Cambia il modo in cui le persone cercano prodotti e servizi online. Clienti che si lasciano sempre meno condizionare dalla pubblicità tradizionale per sposare nuovi modelli d’acquisto in cui ogni minimo dettaglio conta. Evolvono gli strumenti offerti da Google e da altri motori di ricerca per dare risposte sempre più esaustive ai problemi delle persone. Insomma, tutto si fa tremendamente più complicato, ma anche molto interessante. Ecco qui 3 informazioni che vogliamo condividere per aiutarti a ottimizzare il tuo e-commerce e contribuire a migliorare la tua comunicazione digitale.

1.Parole chiave: dalla sintattica alla semantica

La vastità dell’offerta che una persona può trovare a portata di mano è davvero complessa: ricerca su smartphone o su PC o altro device; visite nelle app dedicate alla vendita; social media, volantini cartacei e, perché no, visite in negozio. Ma qualcosa si è semplificato. Il modo in cui le persone cercano online prodotti, servizi, luoghi, consigli e recensioni. Le parole chiave, infatti, sono più intelligenti. Sono diventate semantiche cioè basate sul significato, vedi Jordan scarpa rispetto alla sintattica, in cui si effettua una formulazione specifica come scarpa da basket Jordan per bambino. Questo perché con il machine learning, le aziende e i loro brand hanno una comprensione più profonda e olistica di ciò che vogliono le persone. Questo significa che gli inserzionisti possono raggiungere un maggior numero di query con un minor numero di parole chiave.

 

2. Proponi risposte sui tuoi canali digitali

Immagina se una persona, facendo un bel giro in bici, rompesse il cambio. È domenica pomeriggio, il problema è evidente, ma il ciclista non sa come descriverlo. Se ci fosse un meccanico di biciclette, potrebbe mostrargli il problema e risolverlo senza dover entrare in dettagliate e complesse spiegazioni. Ecco, presto tutto ciò sarà possibile farlo con Google Lens. Basterà puntare la fotocamera e chiedere “come faccio a ripararla?”. Google sarà in grado di capire il problema e mostrare informazioni utili provenienti dal Web per aiutare la persona a risolvere il problema, ad esempio tramite un video su YouTube. Ecco quindi un suggerimento sui prossimi contenuti che devi caricare in rete: diventare un esperto del tuo settore offrendo risposte a problemi che devi risolvere in seduta stante, anche di domenica!

3. Cosa influenza le decisioni d’acquisto

Una ricerca condotta da Google ha definito 7 elementi che influenzano le persone nelle loro scelte d’acquisto. Ecco gli elementi sui quali i brand dovrebbero concentrare i contenuti relativi a prodotti o servizi proposti via web per avere una maggiore chance di essere scelti.
Euristica di categoria: brevi descrizioni di informazioni chiave del prodotto possono semplificare le decisioni di acquisto;
Potere dell’immediatezza: più tempo bisogna aspettare per usufruire di un prodotto e minore diventa l’intenzione di acquistarlo;
Bias di autorità: l’opinione di un esperto o di una fonte attendibile è particolarmente influente;
Bias di scarsità: un prodotto diventa più desiderabile se la sua disponibilità diminuisce;
Euristica sociale: consigli e recensioni da altre persone possono rivelarsi molto efficaci;
Potere della gratuità: un regalo incluso con un acquisto, anche se non correlato al prodotto acquistato, può essere un ottimo incentivo;
Componente emozionale: le decisioni vengono prese in base al tipo di emozione che il prodotto genera;

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