Una delle regole del marketing per innovare prodotti e servizi è pensare fuori dagli schemi. Questo non significa avere un colpo di genio e trovare la novità che la gente si strapperà di mano. O meglio, ve lo auguriamo, ma esiste una soluzione a portata di tutti già ampiamente collaudata. Un metodo che si potrebbe definire scientifico o quasi. Quale? Quello delle collaborazioni!
Prendiamo tre elementi totalmente differenti che di norma non interagiscono tra di loro: un brand di automotive; un po’ di musica trap e un brand di abbigliamento. Cosa può nascere dalla collaborazione di questi tre elementi? Vi dice niente Mercedes x AWGE by A$AP Rocky. Trattasi di una capsule collection di abbigliamento streetwear che è andata in sold out nell’arco di poche ore. Una vendita strepitosa proprio perché a prezzi normali (non si tratta di prodotti luxury), la collezione aveva due importanti caratteristiche: era esclusiva e limitata. Casi come questi sono assai numerosi.
Volete un altro esempio? Biciclette e Motorsport. Lapierre, marca presente ai vertici del ciclismo mondiale, e Alpine, leggendario costruttore francese di auto da corsa e sportive, metteranno sulle strade a partire dall’autunno 2022 la bicicletta Lapierre x Alpine in edizione limitata a 110 unità. È certo che anche in questo caso, gli appassionati si faranno la guerra pur di aggiudicarsi almeno un paio di ruote. Pochi prodotti, quindi più facile da gestire a livello di produzione, e con margini di profitto più alti. L’unico limite al successo è proprio la fantasia.
Si potrebbe essere indotti a pensare che le collaborazioni siano valide o corrette solo tra grandi brand o comunque a livello nazionale o addirittura internazionale. Noi pensiamo invece che sia più interessante creare le collaborazioni a livello locale. Piccole realtà, meglio se premium, che però possono dare luogo a grandi soddisfazioni in termini di innovazione e attenzione alla clientela attraverso dei prodotti win-win.

Eh sì, perché l’importante è che tutte le parti chiamate in causa ottengano un beneficio dalla collaborazione. Ma il massimo beneficio si ottiene se, e solo se, i soggetti della collaborazione sono alla pari come qualità percepita e awareness. Ognuno nel suo piccolo deve essere il leader o comunque essere visto come il migliore in termini di prodotto o di servizio.
Questa libertà collaborativa apre la strada a un fantastiliardo di iniziative. Chissà cosa potrebbe nascere dalla collaborazione tra una concessionaria e un negozio di musica. Oppure tra una banca locale e una galleria d’arte. O ancora tra un museo e un panettiere. Le potenzialità delle collaborazioni sono davvero infinite, così grandi da poter valicare il confine del local perché quando c’è di mezzo un prodotto o servizio innovativo, esclusivo e limitato non ci sono confini che tengano.