Nell’era della globalizzazione e della diversità crescente, i brand si trovano di fronte alla sfida di adattare le loro comunicazioni per rispecchiare un pubblico sempre più variegato. Questo articolo esplora l’importanza della comunicazione inclusiva nel marketing, fornendo esempi pratici e insight da esperti del settore, per guidare i professionisti verso un approccio più olistico e rispettoso.
L'essenza della comunicazione inclusiva nel marketing moderno
In un mondo dove la diversità culturale e sociale è in primo piano, la comunicazione inclusiva è diventata un aspetto cruciale nel marketing. “In un mercato globale, le aziende che non adottano una comunicazione inclusiva rischiano di alienare segmenti significativi del loro pubblico,” afferma Dr. Chiara Giaccardi, esperta di comunicazione interculturale e docente presso l’Università di Milano-Bicocca. A tal proposito consigliamo la lettura La Comunicazione Interculturale nell’era digitale, edizioni Il Mulino. Un esempio lampante è la campagna di Nike per il Pride Month, che ha inclusivamente celebrato atleti di diverse identità di genere e orientamenti sessuali, dimostrando un forte impegno verso l’inclusività.

Tener conto della diversità del pubblico globale
La strada verso una comunicazione efficacemente inclusiva nel marketing passa attraverso l’uso di un linguaggio e di immagini che riflettano la diversità del pubblico globale. Prendiamo, ad esempio, la campagna di Dove Real Beauty, che ha rotto gli schemi tradizionali mostrando donne di diverse età, forme e sfondi etnici. Questo non solo ha aumentato l’identificazione del consumatore con il brand, ma ha anche elevato il discorso sulle norme di bellezza.
È anche fondamentale essere sensibili alle diverse identità culturali. Una campagna pubblicitaria di Starbucks che celebra varie festività culturali, ad esempio, può mostrare un riconoscimento rispettoso della diversità dei propri clienti. La sfida, tuttavia, risiede nel bilanciare l’inclusività con l’autenticità. “Le aziende devono fare attenzione a non cadere nella trappola del tokenismo o dell’appropriazione culturale,” sottolinea Vera Gheno, linguista e attivista per la comunicazione inclusiva. Giusto per non dare nulla per scontato, il tokenismo è una pratica che consiste nell’includere una persona o un gruppo di persone appartenenti a una minoranza all’interno di un contesto, in modo simbolico o superficiale. Il tokenismo può essere dannoso perché può contribuire a perpetuare gli stereotipi e le discriminazioni. Un esempio negativo potrebbe essere una campagna che utilizza immagini stereotipate o superficiali per rappresentare la diversità.
Navigare tra le sfide e le opportunità
Una delle maggiori sfide nella comunicazione inclusiva è quella di evitare di sembrare forzati o non autentici. Un esempio classico di ciò è una campagna pubblicitaria che cerca di essere inclusiva in maniera eccessiva, rischiando di distogliere l’attenzione dal prodotto o servizio offerto.
Inoltre, c’è la necessità di rispettare la diversità di opinioni e valori in un contesto globale. “Ciò che è culturalmente accettabile in un paese può essere controverso in un altro,” afferma Fabrizio Acampora, linguista e attivista per i diritti delle persone con disabilità. Per esempio, una campagna pubblicitaria che promuove l’uguaglianza di genere può essere ben accolta in alcune società, mentre in altre può incontrare resistenza.

Strategia intelligente
La comunicazione inclusiva nel marketing non è solo una questione di responsabilità sociale, ma una strategia intelligente per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato. Come dice Giulia Muscatelli, linguista e formatrice sulla comunicazione inclusiva, “in un mondo sempre più connesso, l’inclusività non è solo desiderabile, ma necessaria per il successo di un’azienda.” Gli esperti concordano sul fatto che adottando un approccio di comunicazione inclusiva, i marchi possono costruire una relazione più profonda e significativa con i loro consumatori, posizionandosi come leader progressisti in un mercato globale sempre più competitivo.
Le linee guida della comunicazione inclusiva
- Usa un linguaggio neutro rispetto al genere. Evita termini e modi di espressione che presuppongono o enfatizzano il genere, a meno che non sia rilevante per il contesto. Utilizza termini neutri quando possibile come Loro al posto di Lui o Lei; professionista/specialista al posto di cameriera; la persona interessata al posto di lui o lei.
- Sii consapevole delle diverse identità culturali ed etniche. Evita stereotipi e assunzioni basate su cultura, etnia o nazionalità. Sforzati di essere rispettoso e accurato nella rappresentazione delle diverse culture. Attento quindi a non cadere nei cliché. Non tutti gli italiano sono appassionati di moda, come non tutti gli asiatici lo sono di tecnologia.
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Includi persone con diverse abilità. Assicurati che la tua comunicazione sia accessibile a persone con diverse abilità, ad esempio utilizzando un linguaggio chiaro, fornendo alternative accessibili come sottotitoli o versioni in Braille, e includendo rappresentazioni positive di persone con disabilità. Nel caso di contenuti video e audio, è bene fornire sempre sottotitoli o trascrizioni.
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Evita assunzioni sulla famiglia e sulle relazioni. Non presupporre un determinato modello familiare o di relazione. Ad esempio, usa termini come “partner” anziché “marito/moglie” se il contesto non specifica il tipo di relazione.
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Rispetta tutte le identità e orientamenti sessuali. Usa un linguaggio che non escluda o stigmatizzi nessun orientamento sessuale o identità di genere. Quando non si conoscono i pronomi di una persona, è meglio utilizzare un linguaggio neutro. Ad esempio, si può dire “Questa persona ha detto…” invece di assumere “Lui ha detto…” o “Lei ha detto…”.
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Adatta il linguaggio all’età e al contesto. Sii consapevole del pubblico a cui ti stai rivolgendo e adatta il tuo linguaggio, di conseguenza, evitando stereotipi legati all’età.
- Feedback e apprendimento continuo. Sii aperto al feedback e disposto ad adattare la tua comunicazione in base alle reazioni e alle esigenze del tuo pubblico. L’ambito della comunicazione inclusiva è in continuo sviluppo e richiede un impegno costante per l’apprendimento
- Bilancia inclusività e chiarezza. Mentre è importante essere inclusivi, è altrettanto cruciale mantenere la chiarezza e la concisione del messaggio. Trova un equilibrio tra l’essere comprensibile e l’essere inclusivo.
- Evita il Linguaggio discriminatorio e offensivo. Evita termini o espressioni che possano essere percepite come offensive o discriminatorie verso qualsiasi gruppo. Espressioni da evitare sono, ad esempio: pelle rossa, guidare come una donna, cieco alla verità, ecc..
- Riconosci e celebra la diversità. Mostra attraverso la tua comunicazione un riconoscimento e una celebrazione attiva della diversità, piuttosto che limitarti a evitare termini offensivi.
Implementando queste linee guida, la comunicazione può diventare più inclusiva, rispettosa e efficace, creando un ambiente più accogliente e comprensivo per tutti. Certo, non è facile, ma sapere utilizzare questi strumenti in maniera accorta ti permetterà di differenziarti come copywriter professionista rispetto a chi non lo è. Infine, per capire quanto il tuo brand sfrutta il suo potenziale, investi qualche minuto del tuo tempo nel compilare il ROI Test. Scopri di cosa si tratta. Non è un esame, ma potrebbe darti molte soddisfazioni.