È facile dire che bisogna essere unici per avere successo in un’attività o nel proprio lavoro. Questo è lapalissiano. Più complicato è delineare le azioni e i risultati che possono rendere unico un brand, un servizio, una professionalità. L’idea di questo contenuto segue al mio primo incontro con lo chef Ettore Bocchia, colui che per primo ha portato in Italia la cucina molecolare e di fatto ha razionalizzato il concetto del buono in cucina attraverso la scienza. Razionalità al servizio della creatività; perché le idee –a ben pensarci– non nascono mai dalla pura intuizione, ma da un’analisi dello status quo attraverso un approccio e un punto di vista differente. Un anello, se visto di lato appare come un semplice segmento.
Sono diverse le qualità alla base dell’unicità di Ettore Bocchia. Ho avuto la possibilità di entrare in cucina con la scusa di vedere la consegna delle materie prime da parte dei fornitori. I rombi da sfilettare. I poulet de Bresse dalle zampe blu. Gli agnelli dei prati salati di Mont-Saint-Michel. I granchi della Kamchatka. Il foie gras etico di Eduardo Sousa. Il caviale Goslawice di storione russo. La dispensa del suo ristorante, il Mistral, è una versione contemporanea dei Cabinet des Curiosités rinascimentali. Dietro a ogni prodotto c’è la ricerca del Sacro Gral.

Qualità estrema che non sarebbe nulla senza la passione dimostrata dalla sua brigade. Merito del rispetto che dà ed esige da parte dei suoi ragazzi e ragazze. E qui entra in gioco anche il personale di servizio sempre attento e proattivo. L’atmosfera che si percepisce all’interno dei suoi ambienti è frizzante. Non c’è agitazione e nemmeno tensione. È quell’energia di chi sa che può giocare bene perché si è allenato con testa ed è consapevole che può portare a casa il giusto risultato. Una volta chiesi a un pilota di Formula 1 qual era il segreto per vincere. Mi disse che il pilota più veloce è quello che commette meno errori. Semplice no?
No, affatto. Ma se si hanno i super poteri di Ettore Bocchia, allora è tutta un’altra storia. Quali sono? Rigore scientifico. Abnegazione. Desiderio di non lasciare mai nulla al caso. Amore per il proprio lavoro. Equilibrio. Coerenza. Poteri che ha racchiuso in una propria sezione aurea che applica come un fisico nella creazione di ciascun nuovo piatto. Un passe-partout che gli permette di dare una pronta risposta –e che risposta– a tutte le richieste della complessa clientela del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio in cui il ristorante Mistral risiede.
Non è un caso se la Casa automobilistica Jaguar Land Rover lo ha scelto come Leader by Emotion per celebrare il lancio della nuova Range Rover. Grazie alla sua coerenza e ai suoi gustosi racconti, riesce a far crescere la passione in chiunque si avvicini al suo mondo. Volete la prova? Dopo aver mangiato al Mistral e a La Goletta di Villa Serbelloni ho chiesto allo chef alcuni titoli di libri in cui poter imparare i rudimenti della cucina molecolare.
Eccoli:
On Food And Cooking, the science and lore of the kitchen di Harold McGee; c’è anche l’edizione in italiano;
Cuocere. Istruzioni per l’uso del Prof. Davide Cassi dell’Academia Universa Press;
L’essenza dell’invisibile di Ettore Bocchia edito da Aliberti;
Infine, per capire quanto il tuo brand sfrutta il suo potenziale, investi qualche minuto del tuo tempo nel compilare il ROI Test. Scopri di cosa si tratta. Non è un esame, ma potrebbe darti molte soddisfazioni.