GENEROSITÀ: ECCO L’#HASHTAG DEL MANAGER CONTEMPORANEO

da Matteo Dall'ava
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Finito il tempo del manager visionario tutta leadership e carisma. Definitivamente sepolto anche il manager sergente dei marines, quello a cui devi obbedienza incondizionata. Oggi, il manager del secondo decennio degli anni 2000 fa della generosità la leva vincente per motivare la propria squadra a mantenere alta l’asta dei traguardi.

Generosità non significa necessariamente aumentare lo stipendio. Quello non fa mai male alla motivazione individuale. Ma la generosità deve essere dimostrata al gruppo di lavoro, all’intera struttura aziendale. Come? Sai che le aziende calzaturiere del Brenta hanno perso un’intera generazione di operai specializzati perché chi lavorava in quei capannoni faceva di tutto pur non mandare i propri figli a lavorare negli stessi ambienti? Migliora il luogo di lavoro. Un’iniziativa concreta simbolo della generosità è adoperarsi in modo che l’ambiente di lavoro risulti il più possibile confortevole. Un’impresa titanica direbbe qualcuno. Ma hai mai sentito parlare del potere dell’arte?

La ricerca Viking 2018 su 4.500 lavoratori europei; lo studio di Forbes su 800 persone di aziende americane; i risultati dell’analisi dell’Università di Psicologia di Exeter in Inghilterra su un panel di dipendenti: ormai diversi studi confermano il potere benefico dell’arte. L’arte riduce lo stress di cui soffre 1 dipendente su 4. Le opere d’arte stimolano la produttività e la creatività. Quadri, stampe e installazioni aumentano il livello di felicità. L’azione di un artista dà valore all’immagine etica del brand. Le pareti allestite con le giuste opere d’arte favoriscono la comunicazione tra colleghi.

Hai mai chiesto ai tuoi dipendenti cosa ne pensano dell’arte in azienda? Rimarrai sorpreso sapendo che il 90% la desidera e addirittura il 73% pensa che l’arte non abbia la giusta importanza. Attenzione, il manager generoso non decide lui le opere da mettere in azienda. A lui è dato stabilire il numero delle opere che l’attività può permettersi. Il resto è a beneficio del dipendente. Utilizza questa leva per coinvolgere i dipendenti nella scelta. Scegliere il tema e gli artisti del proprio ufficio o dello spazio di lavoro aumenta l’autostima e la sintonia con i colleghi. E se pensi sia utile all’azienda, a risultato ottenuto, sarà possibile gratificare il dipendente regalandogli l’opera che lui stesso ha scelto.

In Italia, Teelent, la piattaforma di artisti nata per supportare gli artisti, ha appena inaugurato il servizio di ARTatWORK: la prima galleria fatta ad arte per il benessere aziendale. Attraverso gli esperti di Teelent è possibile scegliere il numero delle opere, determinare il tema, lo stile e gli artisti. Ogni opera stampata su canvas o in originale è dotata di cartellino con la spiegazione dell’opera d’arte da parte dell’artista.

Ogni opera ha anche un QR Code per facilitare l’acquisto dell’originale oppure di una sua stampa firmata con certificato di autenticità. Ma non serve acquistarle. È possibile noleggiare le opere d’arte che appassionano i tuoi dipendenti. Il noleggio di ciascuna opera si aggira su 1,15 euro al giorno con la possibilità del rinnovo totale o parziale delle opere esposte tre volte all’anno. Regalare arte è uno dei maggiori gesti di generosità se si pensa che l’arte ha un valore terapeutico molto importante. Non a caso sono molti gli ospedali in Italia e nel resto del mondo che la utilizzano per allestire nei reparti mostre di artisti contemporanei.

Infine, per capire quanto il tuo brand sfrutta il suo potenziale, investi qualche minuto del tuo tempo nel compilare il ROI Test. Scopri di cosa si tratta. Non è un esame, ma potrebbe darti molte soddisfazioni.   

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