Se lo fa il Louvre di Parigi non vedo perché non possa farlo tu. Lo scopo di ogni impresa, culturale o non, è rimanere profittevole e al passo con i tempi. Un’impresa appunto. Soprattutto in tempo di pandemia dove si rischia di rimanere inattivi a suon di DPCM da una settimana all’altra. Se non dalla notte alla mattina. E allora come fare? Puoi lamentarti come fanno in tanti. Ne hai tutte le ragioni. Abbiamo tutti ragione. Ma con la ragione non si pagano gli stipendi e non si rifocilla il conto in banca.
L’alternativa è agire. Ovviamente in maniera differente. Creativa. L’obbligo è diversificare cercando di abbracciare il cambiamento. Proprio come sta facendo il Louvre.

Un’attività da 90 milioni di ricavi e 9,6 milioni di visitatori all’anno. Ovviamente dati pre pandemia. Certo perché come tutti i musei e le attività in generale anche lei ha dovuto chiudere. Un fatturato che sarebbe andato in fumo, ma…
Ma l’arte, si sa, ha una marcia in più. Detta le regole. Anticipa. Trova soluzioni. Così, per far quadrare i conti, ora che le sue sale sono vuote si è messo online con una boutique. In questo modo ha un maggiore controllo sui prodotti. Può decidere come diversificare l’offerta. A tal proposito ha stretto una collaborazione con diversi marchi. Tra questo Swatch che gli ha realizzato lo Swatch del Louvre. Un altro accordo è stato siglato invece con Uniqlo. Il marchio giapponese sta mettendo in vendita nei suoi negozi in tutto il mondo, fisici e online, magliette e felpe con le stampe delle opere più famose del museo, reinterpretate dal graphic designer inglese Peter Saville.
Un Louvre che non ha lasciato nulla al caso. Ha licenziato l’immagine delle sue opere anche sulle cover di Casefify. Ma il new business del Louvre non si ferma al merchandising.
Ha organizzato un’asta per ristrutturare un’ala del museo in disuso. Tra gli aggiudicatari un imprenditore che potrà assistere al momento in cui la Gioconda sarà tolta dalla teca per il controllo annuale. Ha affittato le sue sale a Beyoncé e Jay per girare il video Apeshit.
E lo ha rifatto con i produttori delle serie TV Lupin di Netflix. Gli spazi del Louvre sono angoli di casa per il gruppo LVMH che li utilizza per organizzarci le sfilate. Il bello di tutto questo?
La sua immagine ci guadagna in maniera indescrivibile. E di più. Il Louvre viene pagato per farsi pubblicità. Il famoso video di Beyoncé, citato prima, è stato visto 200 milioni di volte su YouTube. Questa è la realtà di fatto. Geniali. Un’idea dietro l’altra. Mai fermi. Mai a lamentarsi. Sempre intenti a comunicare. Ogni progetto è sempre supportato da una strategia di diffusione della propria immagine. Un’immagine che deve sempre risultare giovane. Attiva. Appassionante. Appassionata. Come facciamo a farti capire che tutto ciò è possibile anche per la tua attività?
Ci sono decine di opportunità là fuori che vanno affrontate con metodo. Il nostro si chiama CopyGraphing. Quando hai finito di lamentarti, prova a darci un colpo di telefono!
