4 CONSIGLI PER LAVORARE DA CASA E RIMANERE PRODUTTIVI

da Giuditta Guzzi
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La data del 1°Aprile 2022 ha sancito dopo mesi e mesi la fine dello Stato di Emergenza Covid. Se sotto tutti gli aspetti da cui lo si guardi questo è un bene, per alcuni lavoratori significa la fine dello smart working. Ma fortunatamente sembra che la modalità del lavoro agile, almeno per quelle professioni che consentono il lavoro da remoto, sia rimasta in vigore anche dopo lo sblocco per un buon numero di aziende e attività. 

A confermarlo è la ricerca di MeglioQuesto e Tecnè, realizzata a febbraio 2022 su un campione di 2.000 lavoratori e 500 imprese. Nel 2020 il 56% delle imprese del campione ha utilizzato il lavoro agile al posto della cassa integrazione che ha coinvolto invece il 5,6 % delle aziende. Un periodo in cui imprese e lavoratori hanno imparato ad avere una visione più comunitaria del lavoro nella quale fiducia, formazione e dialogo hanno preso il sopravvento su tutto. A guadagnarci è stata soprattutto la produttività migliorata in 53 casi su 100. Così si è passati, da andare in ufficio tutti i giorni, a uno o due giorni a settimana. Ma c’è chi va in ufficio solo una volta al mese. Un nuovo stile di vita che fa leva su una serie di risparmi non indifferenti di tempo e denaro come gli spostamenti e i pranzi fuori casa. A migliorare, insieme alla produttività, è anche la conciliazione con i tempi della vita famigliare. Insomma, due e più piccioni con una fava.

Ecco quali sono secondo una ricerca di Google i 4 consigli per lavorare da casa e rimanere produttivi in modo da non dover riprendere l’ormai ingrigito stile di vita. 

Entrare nella giusta forma mentis

I latini lo chiamavano forma mentis, gli americani mindset. Cambia poco. Il concetto è trovare il sistema di dire alla mente che da un determinato momento in poi si lavora. A questo ci pensa la creazione di una piccola routine quotidiana. Io, per esempio, dopo aver accompagnato i bambini a scuola, mi fermo dal panettiere e al bar sotto casa per un caffè. Da quel momento in poi c’è solo lavoro. Niente robot aspirapolvere da programmare o lavatrice da fare. Solo lavoro. 

To Do List

L’importante anche a casa è avere una lista precisa di quello che si deve fare. Non basta averne l’idea. Serve a capire cosa c’è realmente da fare per programmare la giornata e la settimana ed evitare di rimanere connessi h 24 al computer e/o device mobili togliendo tempo ed energie alla famiglia. Importante: una volta terminato il progetto o l’impegno tirare sopra una bella linea con la penna rossa della maestra. È liberatorio. 

Fare un piano d’attacco settimanale

Il lunedì mattina alle h 7.30 e il venerdì alla stessa ora ho un’ora di pilates a cui segue una breve riunione con la redazione per gli obiettivi macro della settimana. Il martedì e il giovedì durante l’allenamento di Kick Boxing di mia figlia vado a camminare o in alternativa (se piove) in piscina. In questo frangente ascolto alcuni podcast legati al mio lavoro di giornalista/comunicatore. Il giovedì sera mi dedico allo studio dell’inglese: libri, riviste, film in lingua originale. Anche tutto il resto della settimana è programmato. Dopo averlo compilato, stampalo in modo da averlo sempre chiaramente sotto agli occhi. Se possibile condividilo anche con gli altri colleghi. Mostrare di non vivere esclusivamente per il lavoro e di essere disposto a investire del tempo nella famiglia, nella salute e nella formazione è di stimolo per tutti. 

Collaborare collaborare e ancora collaborare

Lavorare da casa potrebbe sembrare un’esperienza solitaria. Nella realtà esistono diverse interazioni possibili con colleghi/fornitori/clienti come assegnare dei compiti, prendere decisioni o discutere di un progetto. Ognuna di queste interazioni dovrebbe essere gestita attraverso uno specifico strumento per collaborare anche da remoto senza cadere in depressione: mail, telefonata, videochiamata o riunione su Zoom. Se è necessario mettere un punto fermo su un progetto, allora meglio scriverlo via mail. Diversamente meglio una call o anche una videoconferenza. Parlare direttamente e vedersi faccia a faccia è decisamente meglio per i rapporti interpersonali. E per capire quanto il tuo brand sfrutta il suo potenziale, investi qualche minuto del tuo tempo nel compilare il ROI Test. Scopri di cosa si tratta. Non è un esame, ma potrebbe darti molte soddisfazioni.

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