Ma in 12 anni, nel mondo del marketing, è avvenuta una rivoluzione.
I consumatori sono tornati a essere persone perché la loro esperienza d’acquisto si è staccata dal luogo fisico e si è spalmata su tutto l’arco della giornata attraverso gli acquisti online effettuati non solo dal computer, ma soprattutto dallo smartphone.
I brand sono passati da essere delle imprese nate per soddisfare un bisogno e creare valore a enti dotati di una personalità con una propria voce e una propria immagine. Noi la chiamiamo Brandsonality. Il marchio, quindi, da simbolo di riconoscibilità è diventato il volto del corpo di attività che dà vita a un’impresa. Tra queste c’è anche la necessità di comunicare il proprio perché e il proprio pensiero alle persone che la pensano allo stesso modo e formare così una comunità.
Questo modo di plasmare un brand è abbastanza comune oggi. Brand come Cortilia si sono ingranditi a dismisura puntando tutto sulla coerenza per offrire sin dall’inizio solo prodotti freschi e di stagione di produttori selezionati. Un brand che lotta per la biodiversità e la piena sussistenza dei coltivatori. Save The Duck ha da sempre realizzato capispalla imbottiti senza l’utilizzo di piume. Ecco, quindi, un marchio che nel suo “perché esisto” ha inserito la lotta alla crudeltà contro gli animali. Ovvio che se la penso allo stesso modo acquisterò un loro capo.
Ma esistono un’infinità di altri brand dotati di personalità sebbene il management non lo sappia. Sì, perché anche il non prendere una posizione è espressione di un pensiero e di una personalità. E il non mettersi in gioco è abbastanza palese. Oggi, però, sposare una causa è importante tanto quanto presentare una nuova collezione. Ma come questa deve essere coerente con l’identità del marchio, anche impegnarsi in una causa deve essere in linea con l’identità del marchio.
Se fatto bene, può arricchire molto il brand. Uno degli ultimi casi è l’operazione effettuata tra il marchio Tod’s e Chiara Ferragni. Se l’impegno nel sociale della fashion influencer e imprenditrice Chiara Ferragni è sotto gli occhi di tutti, anche degli haters, tant’è vero che si è aggiudicata anche l’Ambrogino d’oro insieme al marito Fedez, l’impegno di Tod’s è più nebbioso. Ecco perché l’inserimento della giovane donna nel CDA di Tod’s ha portato un rialzo in borsa del brand fiorentino di 100 milioni di euro. Guarda caso, Chiara si dedicherà proprio alla realizzazione di progetti incentrati sul sociale. Una presa di posizione chiara e palese da parte di Tod’s per iniziare a comunicare meglio ai clienti chi è Tod’s e come la pensa.
Non importa quindi che oggi sia di moda sposare una causa benefica. L’importante è farlo in maniera coerente, ma soprattutto convinta. Scopri quanto è performante il tuo brand con questo breve test.